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I processi psicologici durante un combattimento

Durante una situazione di forte stress psicologico, come può essere quella causata da un’aggressione, o da un combattimento, la gestione degli stati mentali è fondamentale. La paura tende a paralizzare e l’immobilità in una situazione dinamica è sempre controproducente.

La paura genera ansia, che può essere funzionale (ansia che si trasforma in coraggio), o disfunzionale (ansia che si trasforma in panico). La canalizzazione dell’ansia funzionale, permette, nel Krav Maga, di attingere ad una forza e ad un coraggio che non penseremmo mai di avere.

 

Paura e violenza hanno sulla mente umana delle conseguenze piuttosto drastiche, che coinvolgono il sistema nervoso simpatico e il sistema nervoso parasimpatico. Le distorsioni cognitive e i cambiamenti fisiologici a seguito di un’aggressione violenta, rivelano l’importanza di un addestramento tecnico e cognitivo. In altre parole significa che, all’interno del cervello, a seguito di un’aggressione violenta, si scatena una grandissima confusione. Una confusione che degenera nella “condizione nera”. Si tratta di uno stato confusionale nel quale si accavallano panico, paralisi muscolare, deterioramento cognitivo (cioè si pensa sempre meno lucidamente), tachicardia, difficoltà respiratorie, ecc…

Un addestramento tecnico e cognitivo, serve a ristabilire equilibrio e permette alla mente di metabolizzare ed elaborare più obiettivamente, le situazioni. Un corso Krav Maga aiuta quindi ad intervenire positivamente su processi mentali complessi. Prepara un allievo a gestire con fermezza, determinazione e consapevolezza delle situazioni in cui, la maggior parte delle persone, cade nel panico più assoluto.

Corso Krav Maga: l’importanza della respirazione tattica

La respirazione tattica è una particolare pratica usata in moltissimi ambiti. Soldati, cecchini, ma anche dottori chirurghi l’applicano per abbassare la frequenza cardiaca, ridurre il tremore alle mani e ripristinare il controllo in situazioni, altrimenti fuori controllo. Si tratta di una tecnica che agisce su particolari aspetti del corpo umano, che non seguono regole volontarie e razionali. Per comprenderla meglio, si deve far distinzione tra il sistema nervoso volontario e quello involontario.

La tecnica della respirazione tattica applicata prima di un evento che crea ansia, consente di diminuirne il livello e di concentrare l’attenzione e gli sforzi all’obiettivo finale. Se applicata successivamente, magari a seguito di un’aggressione, consente di prevenire e/o bloccare quello che potrebbe sfociare nello sviluppo del disturbo post traumatico da stress.

Un corso Krav Maga deve insegnare ad utilizzare la violenza solo come ultima possibilità. Non serve per sopraffare o punire, ma soltanto come ultima ed unica scelta se non ce ne sono altre e per finalità difensive. L’insegnamento di questa disciplina ha uno scopo educativo. Un insegnamento volto ad orientare e a far capire alle persone che la violenza non è un mezzo, ma rappresenta solo un modo di contrastare situazioni estreme per scopo difensivo.

Imparare quindi a capire come funziona il corpo umano e come questo reagisce a certe situazioni di forte stress, è parte integrante dell’allenamento Krav Maga. Conoscere le reazioni del cervello a situazioni di forte tensione, le dinamiche dei gruppi, a cosa portano stress e panico, a come reagire di fronte ad uno stress e come controllare le emozioni, sono elementi formativi fondamentali per riuscire al meglio nell’arte di difesa israeliana del Krav Maga.